Anzi togliendo ancora un poco di liquido dal braccio corto del sifone, affinchè in esso pure la superficie dell'acqua sia concava, questa si stabilisce all'altezza medesima in ambedue le braccia. In somma, in quest'ultimo caso (fig. 163.), i livelli sono alla stessa altezza (hk) orizzontale; se il liquido nel braccio corto termina in superficie piana (b), vi è una differenza fra i due livelli (b, c), ma questa non è tanto grande; se poi il livello nel braccio corto (in d) sarà convesso, si avrà una sollevazione (ke) maggiore nell'altro braccio. Ciò sembra dimostrare che l'innalzamento, o la depressione dei liquidi nei tubi capillari dipenda dalla forma, che prendono le estremità delle colonnette fluide contenute in essi tubi; e che però l'attrazione delle loro pareti serva solamente a far variare la detta forma, serva cioè a renderla convessa, se l'attrazione molecolare del liquido per sè stessa superi l'attrazione sua pel solido, come accade del mercurio verso il vetro; e la renda invece concava, quando l'attrazione, che si esercita fra le molecule liquide, sia inferiore a quella delle stesse verso il solido, come avviene nell'acqua contenuta nei tubi di vetro.
43. Endosmosi.
A stretta attinenza coi fenomeni della capillarità il fatto, di cui passiamo a dare un breve cenno.
I. PROPOSIZIONE. Due diversi liquidi, atti a mescersi insieme, traversano in proporzioni differenti una membrana, o una lamina porosa di qualche sostanza inorganica, permeabile almeno ad uno di essi, dalla quale sieno separati.
| |
|