V. SPIEGAZIONI. Questa proprietà degli aeriformi spiega la così detta fontana di compressione, il fucile a vento, e la fontana cui chiamano d'Erone.
1° Sia (fig. 166.) un recipiente (V), dal coperchio del quale sorga un tubo munito di propria chiavetta (C), e di una madrevite (in B) destinata ad invitarvi la tromba di compressione (A). Questa sia dotata di un'altra chiavetta (R); ed il tubo sopraddetto si prolunghi internamente fino quasi al fondo (in D) del recipiente medesimo (V). Essa è appunto la fontana di compressione. A farla agire si principia dal versar acqua nel recipiente, ma senza empirlo; e poi, aperte ambidue le chiavette (C, ed R), si mette in giuoco lo stantuffo. Con ciò, come sappiamo, prima l'aria si condensa nel tubo (CD), e poi viene cacciata (in D) al fondo del recipiente, donde a gallozzole traversa l'acqua e sale fino al cielo del medesimo. Seguitando a far agire lo stantuffo, si viene successivamente a condensare sempre maggior quantità d'aria sull'acqua del recipiente. Ciò ottenuto, si chiude la chiavetta (C) del tubo, si svita la tromba (A), ed in sua vece s'invita un tubetto sottile. Allora, riaprendo la chiavetta (C) medesima, si vedrà sorgere uno zampillo d'acqua. È l'aria condensata (in V), che premendo ugualmente per ogni verso e trovando cedevole (dacchè si aperse C) la sola acqua, si caccia questa dinanzi, e la sospinge fuori con tanto maggior violenza, quanto essa è più condensata.
2° Un fucile della forma ordinaria col calce vuoto e munito alla bocca di una valvola, la quale si apra verso il calce medesimo, e colla canna atta ad essere invitata o svitata a piacere su questo, è ciò che chiamasi fucile a vento.
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Erone Sia
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