Per farlo agire, bisogna principiare dal caricarlo colla tromba di compressione (fig. 167.). La quale, in questo caso e nell'antecedente, consiste in un tubo (A) dotato del proprio stantuffo (S) massiccio, e di due valvule, una (C) posta in basso, che s'apre verso il calce, e l'altra (B) collocata di fianco, che s'apre verso l'interno del tubo. Prima dunque s'invita al calce la tromba, e per essa vi si condensa l'aria; quindi, tolta la tromba, vi si sostituisce la canna con entro una palla di piombo. Ognuno ammetterà che, aprendo con un grilletto la valvula del calce, l'aria dee uscire con impeto, e lanciar fuori la palla; come farebbe l'aeriforme, in che si traduce per la combustione la polvere. Anzi, se il grilletto medesimo sia lasciato subito, affinchè abbandoni la valvula, questa immediatamente si chiuderà; e poi, riaprendola successivamente a tratti, si potranno lanciare uno dopo l'altro varii proiettili.
3° Resta ora a spiegare la fontana, che à ricevuto il nome del suo inventore Erone, il quale fiorì nella Scuola alessandrina 120 anni avanti l'èra volgare. Si compone essa (fig. 168.) di due recipienti uno superiore all'altro, di tre tubi (kl, m, ed no) verticali, e di una vaschetta (V) posta sul recipiente superiore. Un tubo (kl) mette in comunicazione il cielo del vase superiore con quello dell'inferiore; un altro (no) stabilisce un canale fra il fondo (o) di questo stesso recipiente, e la vaschetta (V); e finalmente un terzo tubetto (m) discende dalla vaschetta fin quasi al fondo del recipiente superiore.
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Resta Erone Scuola
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