Conciossiachè, nell'innalzare lo stantuffo dal fondo fino al cielo della tromba, viene a formarsi dentro di questa un vuoto, e ad esibirsi all'aria (racchiusa nella campana R) tutta la capacità della tromba, affinchè in virtù della sua espansività corra ad occuparla. E di fatto essa, facendo forza per ogni verso, apre realmente la valvola del canale, e si diffonde nella tromba: perciò occupa tutto ad un tempo e questa e la campana. Finchè lo stantuffo saliva, è rimasta chiusa la valvola sua, per la espansività dell'aria esterna; ma, all'abbassarlo, l'aria della tromba viene costretta ad occupare uno spazio minore: il perchè essa reagisce, e facendo forza per ogni verso, chiude la valvula del canale, ed apre quella dello stantuffo. A questo modo l'aria, invece di tornare nella campana dov'era, è obbligata per la sua stessa elasticità ad uscire all'aperto. Al rialzar di nuovo dello stantuffo, torna ad empirsi la tromba con un'altra porzione d'aria della campana. Al riabbassarlo un'altra volta, anche quest'aria sovraggiunta gli passa sopra, ed esce fuori. E così viene via via rarefacendosi l'aria nella campana in virtù appunto di questa forza, che tende a darle una espansione da per tutto uniforme, vuoi in un medesimo, recipiente, vuoi in più comunicanti fra loro.
II. DEFINIZIONI. 1° La macchina descritta dicesi pneumatica.
2° La rarefazione, che per essa s'ottiene nell'aria, vien detta vuoto boileano; nome desunto da quello di Boyle, che ideò i più interessanti perfezionamenti di questa macchina.
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Boyle
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