Basta ciò, perchè riesca difficilissimo, e fors'anche impossibile a forza umana, staccare l'uno dall'altro. Ma tale difficoltà cessa immediatamente, appena per una chiavetta (C) si fa rientrar l'aria, affinchè controbilanci la pressione estrinseca.
2° Che la pressione esercitata dall'aria per la sua espansività sia sufficiente a spiegare l'ascensione dell'acqua nelle trombe, non è difficile dimostrarlo; e ciò può farsi con un ragionamento, e con tre sperimenti del tutto decisivi.
I. Egli è certo che al primo colpo di stantuffo (fig. 182.) si deve rarefar l'aria nel tubo (T) d'aspirazione, come avviene nella campana pneumatica. Onde la pressione fatta dall'aria interna sull'acqua (ab), che sta dentro al tubo, non è più uguale a quella che è fatta dall'aria esterna sul livello (mn) dell'acqua, che resta fuori del tubo medesimo. È naturale dunque che, l'acqua ceda alla pressione maggiore e salga nel tubo fino a tale altezza (PQ) da compensare col peso suo (ossia col peso PabQ) dell'acqua la mancanza di pressione dell'aria interna. Lo stesso accade al secondo, al terzo,... colpo di stantuffo. Ogni volta sulla sezione (ab) del liquido, che sta nel tubo al piano stesso del livello (mn) esterno, si deve stabilire un bilancio delle due pressioni; l'esterna cioè, che è la forza pressappoco costante, onde l'aria tende ad espandersi, e l'interna che è prodotta in parte dall'aria diradata nei tubo, ed in parte dalla pressione del liquido (PabQ) salito nello stesso. Per conseguenza mentre viene diminuendo la pressione dell'aria interna, che sempre più si dirada, deve venire aumentando altrettanto la pressione del liquido che sale nel tubo.
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PabQ PabQ
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