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      Si vedrà allora che l'idrargiro nel braccio lungo è al di sopra del livello dell'altro braccio di ben 28 pollici, o più esattamente, di un'intera colonna barometrica contemporanea. Dunque quando un gasse è ristretto in uno spazio metà, esercita per elasticità una doppia pressione. Si torni ancora a versare idrargiro, e si prosegua, finchè il livello si porti nel braccio corto fino all'8: allora il fluido elastico rimarrà ristretto in uno spazio, che è la terza parte di quello occupato dapprima; ma intanto il mercurio nel braccio lungo supererà tale altezza di circa 56 pollici: il che vuol dire che la elasticità sarà tripla. Si continui a versare mercurio, finchè giunga al 9; l'aria verrà a condensarsi in un volume, che è la quarta parte del primitivo, allorquando sarà sottoposta alla pressione di 4 atmosfere. E così via discorrendo, fino ad un certo numero di atmosfere, superato il quale, la legge non si avvera più.
      Dimostrazione della seconda parte.
      Ora esperimentiamo le pressioni che esercitano i fluidi elastici per espansività. Sia (fig. 198.) un lungo e stretto vase cilindrico (V) pieno di idrargiro; e un tubo barometrico (BC) si riempia per circa due terzi del liquido medesimo; e poi si capovolga nel vaso e vi si tuffi fino a che il liquore si trovi coi suoi due livelli (cioè coll'interno della canna, e coll'esterno del vaso) nel medesimo piano orizzontale. Allora l'aria, che sta nella canna, soffre una pressione atmosferica, ed occupa uno spazio che viene determinato da una scala segnata sul tubo medesimo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424