È cosa generalmente conosciuta, che due liquidi, che non tendono a combinarsi insieme, come sarebbero acqua ed olio, vino ed idrargiro, quando sieno posti in un medesimo recipiente rimangono separati, e si dispongono secondo il loro peso specifico. Non avviene altrettanto nei fluidi elastici. Infatti, come osservò pel primo Berthollet, collocando (fig. 202.) in un vase (R) dell'idrogeno, e in un altro (K), sottoposto al primo e comunicante con esso, dell'acido carbonico, il quale è 22 volte più denso dell'idrogene; dopo qualche tempo i due recipienti contengono proporzioni uguali dell'uno e dell'altro vapore. Lo stesso accade degli altri aeriformi non atti a combinarsi: e ciò suole ascriversi alla loro grande porosità ed espansività. Pare per altro che il miscuglio si compia tanto più rapidamente, quanto è maggiore la differenza della loro densità.
2° La forza elastica del miscuglio è sempre uguale alla somma delle forze elastiche de' fluidi separati. Si prendano diverse campane di vetro graduate, si empiano d'idrargiro e si posino capovolte colla bocca sotto il livello di questo liquore: quindi in ciascuna si faccia salire un diverso aeriforme, e trovando la differenza fra l'altezza barometrica, e la colonna d'idrargiro sollevatasi nelle singole campane, si misuri la forza elastica di ciascun vapore. Dopo ciò tutti questi fluidi elastici s'introducano in una sola campana parimente graduata, la quale sia stata dapprima riempiuta d'idrargiro e capovolta in un vaso del liquido stesso.
| |
Berthollet
|