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      Perciocchè quelle proprietà chimiche, le quali, oltrechè affaticano eccessivamente la memoria, sono eziandio poco intelligibili (finora almeno) ai principianti, possono trovare un posto molto opportuno nel discorso dei composti, i quali da esse derivano. Inoltre per passare dal noto all'ignoto è espediente descrivere prima i metalli, e poscia i metalloidi.
      1. I metalli così detti senza più, quelli cioè che certamente non sono nè terrosi, nè alcalini, nè alcalino-terrosi, debbono (come quelli che sono i meno ignoti) essere esposti per i primi. Anzi fra questi medesimi convien dare la precedenza ai sette, che furono conosciuti dagli antichi, ed ebbero un tempo i nomi stessi degli Dei, dai quali furono già denominati i giorni della settimana.
      1° Oro (Aurum) Au = 1227,75. È il malleabilissimo dei metalli, e si distingue da ogni altro per la giallezza sua particolare. Non à nè odore, nè sapore, è poco sonoro, difficilmente fusibile, inalterabile all'aria (col cui ossigeno non si combina), ed insolubile perfino nell'acqua forte. Ma può essere sciolto dall'acqua regia, così detta appunto per questa sua virtù sul Re dei metalli. Ritrovasi nativo, cioè abbastanza puro e libero da ogni altro corpo, in pagliette, granelli, pipiti, e talvolta in cubi nettissimi modificati da altre figure del medesimo sistema. Puro è assai molle; ridotto a grande sottigliezza divien trasparente per luce verde, si fonde a 1200°, e ad altissima temperatura evapora. À la densità 19,5. Già fu detto Sole o Apollo.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Seconda. Volume Primo
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 424

   





Oro Aurum Sole Apollo