Si può rendere spugnoso, e allora à la proprietà di addensare i gassi in copia strabocchevole; e però produce fenomeni di combustione molto intensa. In tale stato esercita una singolare azione così detta catalitica; dacchè colla sua sola presenza determina le sintesi di altri corpi; e quindi l'acciarino a idrogene, e la lampada aflogistica, colla quale una spirale di Pl arroventata si mantiene tale, solo perchè trovasi immersa nel vapore di quell'etere o acquarzente, la cui fiamma avealo reso rovente.
10° Antimonio (Stibium) Sb = 806,45. Si conoscevano da lungo tempo i minerali di Antimonio; ma Basilio Valentino alchimista fu il primo, che diede contezza di questo metallo bianco azzurrognolo, assai brillante, fragilissimo, lamellare, alquanto duro, di sapore e odore suo proprio, di densità 6,8, che non si àltera all'aria; ma ad alta temperatura brucia con fiamma bianca e spande candido fumo; si fonde a 480°, e facilmente cristallizza nel sistema romboedrico.
11° Bismuto (Bismuthum) Bi =1330,38. Bianco gialliccio, assai lamellare, e fragile. Si àltera all'aria umida, brucia in contatto di questa con fiamma azzurrognola, ed è facile a fondersi (cioè a 264°). Nel solidarsi si ingrandisce come fa l'acqua; e spesso si configura in ottaedri regolari, di densità 9,9, e grandi fino a parecchi centimetri, e sotto forma di tramoggie piramidali splendenti a bellissimi colori iridescenti, come le bolle di sapone. Gli alchimisti lo confusero col Pb e collo Sn. Stahl e Dufay dimostrarono, che è un metallo a parte.
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