Allo stato di purezza, nel quale fu ottenuto primieramente da Berzelius, si presenta sotto forma di una polvere bruna, ed infusibile, che riscaldata in contatto dell'aria si infiamma e si converte in silice; ma in vaso chiuso al valor rosso non si fonde, ed acquista uno stato allotropico.
8° Boro (Boron) Bo = 136,13. Polvere bruna, insipida, inodorabile, finissima, insolubile nell'acqua, che stropicciata sulla carta vi lascia una macchia verdastra; che non si fonde al valor rosso, ma solo coll'elettricità, ed in contatto dell'aria prende fuoco. In Natura è sempre combinato all'ossigeno. Fu scoperto simultaneamente in Inghilterra da Davy, e in Francia da Gay-Lussac e da Thénard.
9° Fosforo (Phosphorus) Ph = 400. Scolorito e traslucido, gialliccio quando è impuro; duro e fragile a 0°; alla temperatura ordinaria denso 1,77, molle e flessibile; a 44° si fonde, a 290° bolle; da una fusione, fatta sotto acqua, di 2 parti di Ph, ed 1 di S precipita in dodecaedri romboidali. Riscaldato a 60°, oppure strofinato prende fuoco nell'aria; e però à dato occasione alla invenzione dei solfanelli detti fosforici(49), i quali appunto per sua virtù si infiammano colla sola attrizione; ma bisogna guardarsi dalle sue scottature, che sono dolorosissime e pericolose. Nell'aria soffre continuamente una lenta combustione, e manda un fumo che nell'oscurità è luminoso; e così dopo un certo tempo sparisce affatto, e però si conserva nell'acqua. I segni tracciati col Ph sono per qualche tempo luminosi come fuoco, quindi il suo nome derivato da phos (luce) phoros (portatore). Esposto alla luce solare anche nel vuoto rosseggia, e soffre una modificazione isomerica, sotto la quale offre proprietà tutte nuove.
| |
Berzelius Boro Boron Natura Inghilterra Davy Francia Gay-Lussac Thénard Fosforo Phosphorus
|