Scaldato sopra 200° e gettato nell'acqua fredda subisce una modificazione allotropica, nella quale è bruno e per qualche giorno anche spugnoso, duttile, ed elastico. Un certo Berthelot annunzia, che il S è capace di un'altra allotropia, nella quale non è nè solubile, nè cristallizzabile. Si ritrova puro, e talvolta anche cristallizzato. Trovasi ancora combinato in moltissimi minerali, nel gesso, nelle acque dette epatiche e sulfuree, nei semi di certe piante, nei capelli, e nella lana. È sciolto bene dagli olii, dal solfuro di C, assai poco dall'acquarzente, e niente affatto dall'acqua. Per solidificazione umida cristallizza in tutt'altro sistema, che per fusione, ossia è dimorfo. Allo stato di vapore forma i solfuri bruciando certi metalli, e fino quelli che non bruciano nell'O, come sarebbe il Cu, e l'Ag.
2° Il S fa coll'H l'acido solfidrico, ed il bisolfuro d'idrogene; coll'As produce il bisolfuro, che in commercio dicesi realgar, ed il trisolfuro cognito sotto nome di orpimento; pel solo contatto di 1 sua parte con 2 di Ph nasce con esplosione il fosfuro di solfo; coll'O fa 7 combinazioni acide ben conosciute, cioè acido iposolforoso S2O3, acido iposolforico trisolforato S3O3, acido iposolforico bisolforato S404, acido iposolforico monosolforato S3O5, acido solforoso SO2 acido iposolforico S2O3, acido solforico SO3. Due di queste, ossia l'acido solforoso ed il solforico sono le più importanti.
3° L'acido solforoso, che sviluppasi naturalmente nei contorni dei vulcani, o quando il S brucia nell'aria, è un gasse di odore soffocante, che irrita i polmoni, provoca le lacrime, distrugge la materia colorante e serve all'imbianchimento della seta e della lana, che sarebbero assai attaccate dal Cl; liquidisce a -10°; ed anche a +15°, ma sotto la pressione di 2 atmosfere; ed evaporando produce un freddo di -60°.
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Berthelot
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