SCOLII 1° Il C, ove prescindasi dal diamante e da una certa rara grafite, non si ritrova puro; ma sembra che mediante la corrente elettrica siasi ottenuta dal carbone una polvere simile, secondo tutte le apparenze, ai frammenti di diamante.
2° Questo semplice à grande affinità per l'O; bruciando nell'aria dà gass'acido carbonico, o almeno dell'ossido di carbonio, a cui devesi il fetore, che si sente quando principia a bruciare il carbone. Il quale ossido è un gasse, che brucia con fiamma turchiniccia, convertendosi in acido, ed è eminentemente deleterio, in ispecie per gli animali a sangue caldo; tanto che ne basta un centesimo per convertire l'aria in un fulminante veleno.
3° L'acido carbonico spegne le combustioni; non serve alla respirazione; à densità 1,529; è solubile nell'acqua, la quale ne assorbe tanti volumi pari al suo, quante sono le pressioni atmosferiche, a cui soggiace; illiquidisce alla temperatura 0° sotto la pressione di 36 atmosfere, a -10° sotto quella di 27, ed a quella di -30° (la quale può ottenersi con un miscuglio di cloruro di Ca cristallizzato e di ghiaccio) sotto sole 18 atmosfere; finalmente a -70° si solida, sotto forma di massa vetrosa perfettamente trasparente. Si svolge costantemente nelle ordinarie combustioni, e nella fermentazione delle sostanze organiche, e viene emesso naturalmente dagli animali nel respirare, dai vulcani in attività, e da certe sue sorgenti naturali: e perciò si mostrano effervescenti certi laghi o acque, che vengon dette gassose; ed è esso che fa spumeggiare la birra, ed il vino detto sciampagna.
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