I metalli di questo gruppo fanno coll'O dei binarii indifferenti; e però alla temperatura ordinaria decompongono l'acqua non in presenza degli acidi, ma a contatto delle basi alcaline; nel resto si diportano coll'O dell'aria e dell'acqua, come quelli del gruppo precedente.
SCOLII. 1° Lo Sn trovasi in solfuro ed in biossido; e suole estrarsi da questo. In quello di commercio vi è sempre del Ca, e del Fe; ma può aversi puro trasformandolo con un eccesso di acido nitrico in biossido insolubile, e riducendo questo col carbone a temperatura alta. In lega diviene duro; disteso sulle lastre di Fe fa la latta; e col S fa il bisolfuro, cioè l'oro musivo. Per l'influsso della potassa e della soda scompone l'acqua, producendo gli stannati di quegli alcali. È sciolto, con sviluppo di H, dall'acido cloridrico; a caldo anche dal solforico, cangiandosi in solfato di protossido, e dall'acqua regia, formando il bicloruro di Sn. Il percloruro di Sn anidro fu detto già liquore fumante di Libavius. L'acido nitrico non concentratissimo lo converte in acido stannico. All'aria umida si appanna; ad alta temperatura si ricopre di protossido; a più alta di biossido, sotto l'aspetto di una pellicola nel primo caso grigia, giallognola nel secondo. Brucia con fiamma convertendosi in biossido, o acido stannico. Questo indifferente è solubile nella potassa, nella soda, e loro carbonati; fuso col borace fa lo smalto per le mostre degli orologi; ed offre due stati isomerici. In uno prende il nome di acido metastannico, ed è una polvere bianca, insolubile negli acidi, e riscaldato ingiallisce: nell'altro ritiene il nome suo, ed ove non sia tanto caldo è bianco, e solubile negli acidi.
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Lo Sn Libavius
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