Se questo è, allora la presenza o l'assenza dell'acqua àltera la natura o proprietà chimiche di un sale: dacchè può avvenire che a più o meno alta temperatura essi perdano l'acqua, con cui trovansi combinati. Ma se ciò non è, allora la partenza dell'acqua non muta che le proprietà fisiche; vale a dire la trasparenza, la coesione, la figura cristallina.
3° E qui è bene avvertireI. che l'acqua talvolta può fare da base anche più forte di qualche ossido metallico: mentre gli ossidi di Bi e d'Hg sono scacciati dall'acqua, allorchè questa viene abbondantemente versata nelle soluzioni dai loro solfati o nitrati. II. che i sali idrati, quelli cioè nei quali l'acqua fa da acido, ànno una stabilità, che dipende dall'affinità esistente fra le basi e i loro acidi. Dacchè se essi ànno per base un alcali potente, non cedono l'acqua neppure alla più alta temperatura; ma ove la base sia la magnesia o la calce, la cedono solo al calore rosso, ed anche sotto 100°, se fa da base un ossido metallico. Ecco il perchè quando in una soluzione bollente di solfato di Cu si versa dell'idrato di soda, se ne à un precipitato bruno di ossido di Cu anidro; e se ne à invece un precipitato ceruleo di idrato di rame, se la reazione viene eseguita alla temperatura ordinaria.
4° Molti sali, come il solfato di Fe o di soda, col riscaldarli sciolgonsi nella loro acqua; ma se poi cresca il calore, si solidano per via umida, e poi a calore più alto o si fondono, come il nitrato di potassa, o decompongonsi, come il carbonato di calce, o si sublimano come i sali ammoniacali.
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