3° Oltre a ciò i Chimici comunemente dalle leggi delle proporzioni definite e multiple traggono la dimostrazione della teoria atomistica o corpuscolare, che noi abbiamo già (6. I. 2a) ammessa anche per considerazioni ontologiche. E veramente se un equivalente di O (essi dicono) entra in combinazione (62. II. 1° e 3°) o con uno o con due equivalenti d'H, e non mai con uno e mezzo, nè con uno e un terzo, e via dicendo; bisogna che le particelle ultime, ma corporee (cioè molteplici) dell'H sieno inseparabili colle forze naturali, ossia veri atomi. Infatti in tanto un volume di O non dee potersi combinare con due e mezzo d'H, in quanto in tal caso ogni atomo del primo dovrebbe combinarsi con due e mezzo del secondo: il che non può avvenire, perchè gli atomi non si spaccano in due metà. Ammessa questa teorica, sarebbe vero che le forze create riuscirebbero incapaci di dividere i minimi corpicciuoli non solo stabilmente, ma anche in un modo passeggero e fugace, vale a dire nel tempo delle analisi e delle sintesi.
4° Anzi, vigendo la legge delle proporzioni definite anche poi composti, si suole al presente sostenere, che ogni minima particella del composto debba essere parimente un atomo, ossia un individuo; vale a dire un corpicciolo formato da atomi eterogenei così strettamente uniti fra loro, che nessuna forza di ordine strettamente fisico, ma solo qualcheduna determinata di ordine chimico possa risepararli. Secondo questa teorica tutti i corpi, vuoi semplici, vuoi composti, debbono avere i loro minimi ponderabili, dotati della proprietà di poter essere sostituiti gli uni agli altri nelle combinazioni; e quei minimi saranno appunto i loro equivalenti.
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Chimici
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