FINE DEL TOMO II
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FR. HIERON. GIGLI ORD. PRAED. SACR. PAL. AP. MAG.
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PETRUS VILLANOVA-CASTELLACCI ARCHIEP. PETR. VICESG.
NOTE:
(1) Anticamente si distingueva fra corpo e materia: ma al presente, tanto dai Fisici che dai Metafisici, questi due vocaboli si sogliono usurpare promiscuamente come sinonimi.
(2) "Dico, almeno rispetto a noi; perocchè se altri dice che la materia in sè stessa è tutt'altro da ciò che a noi appare, io con questi e non farò briga: il fisico si contenta di studiare le sostanze corporee, quali Iddio le fa conoscere a noi col mezzo degli organi, non filosofa se non appoggiato all'esperienza; e come non si crede obbligato a dimostrare l'esistenza dei corpi, così pretermette ogni ricerca trascendente sulle essenze delle cose non soggette ai sensi" (Pianciani Istituzioni Fisico-chimiche pag. XXXI)
(3) È di questa resistenza clic si parla in Fisico-matematica, quando si cerca la condizione dell'equilibrio nelle macchine; e quando si valuta l'impedimento al moto per gli attriti, pel fluido in cui è immerso il mobile, per la rigidità delle funi, pel peso dei pezzi dell'ordegno; e via dicendo.
(4) I Fisici nel trattare della resistenza dei corpi considerano esclusivamente, quale uno quale un altro di questi ordini di fatti, e più comunemente prendono di mira il primo. Nel decorso delle trattazioni future si avrà forse agio di riconoscere l'utilità, che deriva dall'averli fin da questo momento considerati tutti insieme, distinguendoli in pari tempo uno dall'altro, ed assegnando a ciascuno il suo officio, o le proprie attribuzioni.
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