(12) Qualcuno fosse dirà che, dopo le esperienze di Canton, Perkins, OErsted, Colladon, Sturm, Régnault, e Grassi sulla compressibilità dell'acqua, non può essere che per inavvertenza, che questa proprietà sia stata omessa nel catalogo delle generali; e che inoltre anche l'elasticità deve aver posto fra queste.
Rispondo che tanto la elasticità, quanto la compressibilità, sono state escluse pensatamente dal novero delle proprietà generali. E ciò perchè non si sogliono predicare dei corpi, se non quelle proprietà, le quali appartengon loro in modo assai palese, e in un grado tale da influire nei grandi fenomeni, dei quali ognuno desidera la spiegazione. Ora la compressione, che si è ottenuta nei liquidi, è così poca cosa che non ci dà diritto di chiamarli compressibili. A misurare questa compressione si è usato l'apparato, chiamato piezometro, ideato da OErsted e migliorato da Despretz e Saigey (fig. 7.). Consiste esso in un vaso cilindrico di cristallo, dal cui cielo sorge in mezzo un collo metallico perfettamente cilindrico, e munito di stantuffo (S), che può abbassarsi per mezzo di una vite di pressione (P), e ad un fianco (del cielo stesso metallico) si innalza un tubo con chiavetta (D) terminato in un imbuto (I). Dentro questo vaso cilindrico si versa dell'argento vivo (O), e in posizione verticale vi si colloca un lungo recipiente (A) pur di cristallo, ripieno del liquore, di cui si vuol conoscere la compressione. Siccome questo recipiente esce superiormente in un sottilissimo tubetto, tutto contraddistinto in gradi uguali, il quale ripiegandosi verticalmente va a tuffare la sua bocca nell'idrargiro (O); così il liquore da sottoporsi alla prova si trova in contatto coll'argento vivo.
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