(29) La filiera o trafila consiste in una lastra d'acciaio forata da molti buchi conici (o, come dicono i nostri artisti, fatti a cieca) di larghezza gradatamente disuguale. Per ridurre un filo metallico a grande sottigliezza gli si acumina la punta, s'introduce in uno di quei fori, per cui passa stentatamente, e vi si fa passare tutto, tirandolo con forza: quindi si replica più volle la stessa operazione in fori sempre più fini.
(30) Un corpo, col laminarlo, martellarlo, o filarlo, perde la tenerezza e la dolcezza; allora si dice crudo. Ma il medesimo può riacquistare queste proprietà col riscaldarlo e lasciarlo lentamente raffreddare: e allora si chiama ricotto.
(31) Si tempra un corpo col riscaldarlo fortemente, e poi violentemente raffreddarlo, tuffandolo per esempio, in acqua assai fredda.
(32) Il piombo può essere di tale mollezza, che trapassando pel laminatoio con sopra una foglia di un vegetale, o anche un insetto, ne riceva l'impronta. Quindi la recente scoperta della così detta stampa naturale. Dappoichè le impronte ricevute dal piombo possono trasportarsi per galvanoplastica (della quale parleremo nel Trattato dell'elettricità) su di una lastra di rame: e poi con questa, spalmata dei debiti colori, si stampano sulla carta con tale finezza e naturalezza, che è una maraviglia a vedere.
(33) Un certo Plateau à recentemente trovato il modo di elidere l'effetto della gravità, e così è riuscito ad ottenere la forma sferica in una massa liquida considerevole. A questo intendimento si fa un miscuglio di acqua e d'acquarzente, il quale abbia lo stesso peso dell'olio; e poi per un cannellino introdottovi si fa discendere leggiermente nel miscuglio una certa massa d'olio.
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Trattato Plateau
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