Imperocchè da principio la campana viene tuffata sotto l'acqua contenuta in un sottoposto pozzo (CD), e riempiuta di essa coll'aprire un esito all'aria; ma poscia si apre una chiave (X), ed il gasse, che viene dal depuratore, si lascia penetrare (per RGHE) sotto la campana. Ond'è che esso per l'elasticità sua dovrà sollevare la campana, e collocarsi sull'acqua. È quindi manifesto, che tutta la porzione di tal campana emergente dall'acqua è sempre ripiena di gasse. Per la qual cosa quando è ora di distribuire questo infiammabile, chiudesi la chiavetta (X) d'ingresso e si apre quella (Y) d'egresso; e così il gasse per l'altro tubo (FKQS) corre al così detto distributore, a cui metton capo tutti i condotti, che si diramano nello stabilimento o nella città da illuminarsi. Perciò l'idrogeno carbonato si ritroverà ugualmente compresso e denso in tutti i canali ed in tutti i becchi; e per infiammarlo non si avrà che ad aprire la chiavetta del becco perchè esca, e riscaldarlo coll'appressare un cerino acceso.
Da ultimo a conoscere quanto gasse producasi, oppure quanto ne venga somministrato ad un dato stabilimento, città, ecc., è stato imaginato un ingegnoso strumento, che porta il nome di contatore. Alla piena intelligenza di questo congegno è necessaria la ispezione di un modello da potersi riguardare in tutte le sue parti interne. Ma a far capire l'artificio su cui è fondato, e gli accorgimenti che vi predominano, ne daremo alcuni brevi cenni. S'imagini (fig. 234.) un cilindro di metallo (CC), sul mezzo del quale s'intrometta un tubo (B), ed il quale sia fissato in guisa, che i suoi due dischi (CE, CU) rimangano verticali.
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