PARTE TERZA
FISIOMETRIA
INTRODUZIONE
*1. Utilità della Fisiometria e sue parti.
I. Non tutte le verità dell'ordine fisico esigono, ad essere ritrovate e dimostrate, la osservazione metodica dei casi particolari, od elaborate sperienze; ma ve n'à pur di quelle, che possono legittimamente germinare da una formula algebrica rappresentante un'ipotesi, la quale s'avveri in qualche fatto assai noto. Conciossiachè, usando allora dei diritti che ne concede la Matematica, possiamo fare che la formula medesima di trasformazione in trasformazione passando, riesca ad annunciare qualche importante legge fisica, o a proporre la spiegazione di fenomeni assai difficili.
Dalla supposizione, a cagion d'esempio, di una forza costante e continua, la quale animi un punto materiale, possono trarsi assai agevolmente le leggi del moto uniformemente accelerato: e quindi che altro più si richiede per far trapasso da queste a quelle della caduta dei gravi nel vuoto? Forse qualche prolungata, e accigliata osservazione? Forse una serie ben condotta di artificiosi esperimenti? Nulla di tutto ciò. Non si à che a ricordare una cosa notissima a tutti, ed è che i solidi sono corpi pesanti, e che il peso rivela una forza, la quale opera continuamente, e sempre colla energia medesima: ed ecco di presente stabiliti i fondamenti della Dinamica. Ma anche allora, che l'indagine fisica esordisce da leggi osservate od esperimentate, la Matematica ne porge un'utilità preziosissima. Infatti traduci parimente nel linguaggio del calcolo quel fatto costante, ed introducivi successivamente le varie modificazioni esprimenti i diversi casi, nei quali il fenomeno può venire in atto: e ne trarrai colla massima facilità de' corollarii, che sono le più eleganti spiegazioni di altrettanti fatti complicatissimi.
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