Il che potrà eziandio coadiuvarci talvolta nell'intendimento, che abbiamo, di usare dell'algorismo con quella parsimonia ed economia, onde vuole adoperarsi ogni cosa, la cui utilità risieda unicamente nell'esser mezzo ad un fine.
SEZIONE PRIMA
MECCANICANOZIONI PRELIMINARI
2. Equilibrio, moto, e forze.
A ridurre, per quanto è possibile, ai minimi termini le difficoltà, che s'incontrano dai principianti nello studio della Meccanica, fa d'uopo prender le mosse dallo stabilire dei concetti chiari sull'equilibrio, sul moto, e sulle forze; dal distinguere accuratamente le varie specie di quello e di queste; e dall'annunciare le maniere più esatte per rappresentare e valutare queste forze medesime.
I. DEFINIZIONI. 1° Si dice equilibrio la quiete risultante dall'azione di più forze, che si elidono completamente fra loro.
2° Il traslocarsi di un punto materiale di un sito in un altro si appella moto.
3° Se tutti i punti materiali di un dato corpo girano circolarmente intorno ad una retta passante per qualcuno di essi, tal moto si chiama rotatorio.
4° Quella retta poi, sulla quale certamente si ritrovano i centri di tutti i circoli percorsi dai singoli punti materiali, viene denominata asse di rotazione.
5° Ove poi il moto di un corpo sia tale, che non vi sia verun suo punto materiale il quale rimanga al posto suo, allora si chiama traslatorio.
6° Se il moto rimane costante in direzione, si domanda rettilineo.
7° Se no, vien detto curvilineo.
8° Si denomina moto uniforme, quando ne è costante la velocità.
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Equilibrio Meccanica Ove
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