Da questo pertanto la esordiremo.
I. POSTULATI. 1° Un mobile, per l'impulso contemporaneo di una o più forze istantanee, dovrà scorrere per una linea retta, non mai per una curva. Chè il cangiamento di direzione (2. I. 7a), per l'inerzia della materia, sarebbe un effetto senza causa.
2° Il moto prodotto da una forza istantanea non può essere che uniforme. Dacchè ogni accelerazione o ritardo mancherebbe parimente della propria cagione.
3° È evidente che, se due forze istantanee perfettamente cospiranti (2. I. 18a) agiscono ad un tempo sopra un mobile, debbono produrre su questo un effetto uguale alla somma delle loro intensità; ossia fargli percorrere in una unità di tempo una retta, uguale alla somma delle due rette, che sarebbero successivamente percorse dal mobile stesso, se fosse stato sollecitato prima dall'una, poi dall'altra delle due forze medesime.
4° Che se le due forze sieno direttamente opposte (2. I. 18a) ma disuguali, il mobile correrà nella direzione della maggiore; e nella unità di tempo compirà una retta uguale alla differenza delle due che avrebbe percorso separatamente, se fosse stato in due diversi tempi sollecitato prima dall'una, poi dall'altra delle dette forze.
5° È manifesto che, se ad un punto materiale vengono applicate due forze uguali (2. I. 19a) e direttamente opposte, esso punto starà in equilibrio (2. I. 1a.)
6° Come per converso dovranno due forze ritenersi per uguali e direttamente opposte, se applicate ad un punto materiale produrranno in questo l'equilibrio.
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