7° Che se due forze non sieno uguali o direttamente opposte, il punto materiale, cui esse sono applicate, si muoverà.
8° E poichè il mobile non può procedere che in una sola direzione, e con una sola velocità; così esso in quest'ultimo caso si muoverà, come se fosse sollecitato da un'unica forza capace d'imprimere da sè sola quella velocità e direzione.
II. DEFINIZIONI. 1° Quell'unica forza, capace d'imprimere ad un mobile la stessa direzione, che gli vien comunicata da due o più altre insieme, si denomina la risultante di queste.
2° Queste medesime riguardo alla risultante si appellano componenti.
3° Si dice comporre le forze il trovare la risultante delle date componenti.
4° Si chiama decomporre o risolvere le forze il sostituire alla data risultante le sue componenti.
III. PROPOSIZIONE. La risultante di due forze oblique, ed applicate ad un punto, è tale che può essere rappresentata dalla diagonale del parallelogrammo, i cui due lati adiacenti ne rappresentino le componenti.
Dichiarazione. Questo postulato può dichiararsi, ed esser reso accettevole col seguente discorso(2.) Poniamo che il punto materiale M (fig. 1.) sia determinato da una forza p a percorrere nell'unità di tempo la retta MP, e dalla forza q sia spinto a camminare nella stessa unità di tempo per tutta la MQ. Si compia il paralellogrammo MPRQ, conducendo la PR parallela ad MQ, e la RQ parallela ad MP, e si tracci la diagonale MR; diciamo che il mobile M, per l'azione simultanea delle due p e q, nel tempo stesso correrà per tutta la MR. A dimostrarlo Newton reca il seguente argomento.
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Quell Poniamo Newton
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