La forza p, agendo in una direzione parallela a QR, non può nè accostare nè scostare il mobile M da questa retta QR, sulla quale esso è spinto dalla q. Dunque M dopo l'unità di tempo perverrà sopra QR tanto se sia animato dalla sola q, quanto se lo sia da p e da q. Per la stessa ragione M perverrà nel tempo stesso sopra la PR tanto se sia animato dalla sola p, quanto se lo sia tutto ad un tempo e dalla p, e dalla q. Dunque allo spirare dell'unità di tempo perverrà sulla PR e sulla QR, vale a dire sul punto loro comune, dopo avere (I. 7°) percorsa la linea retta MR(3.)
IV. COROLLARII. 1° I tre lati di qualsivoglia dei due triangoli MPR, MQR, che nascono dalla diagonale del parallelogrammo delle due forze, rappresentano le due componenti e la risultante. Imperocchè in ciascuno di questi due triangoli vi ànno due lati, che rappresentano direttamente due delle dette forze, ed il terzo lato è precisamente uguale alla terza di esse medesime.
2° Ognuna delle tre forze è uguale alla radice quadrata della somma formata dai quadrati delle altre due, e dal doppio prodotto di esse medesime moltiplicate fra loro e col negativo coseno del loro angolo.
Giacchè si sa dalla Trigonometria che tale è il valore di ciascuno dei tre lati di un triangolo; cioè [vedi fig. mat001.gif]; (Fig. 6.); ed [vedi fig. mat002.gif]; ed [vedi fig. mat003.gif]. Riflettendo quindi che QR = MP; PR = MQ; l'angolo MQR è supplemento di PMQ, ed à però lo stesso coseno di questo, quanto al valore, ma di segno contrario; l'angolo MRP = QMR; MRQ = PMR; e chiamando p la MP, q la MQ, ed r la MR, alfa l'angolo formato dalla q e dalla r ossia QMR, beta quello racchiuso fra la p e la r cioè PMR, e gamma quello compreso dalla p e dalla q, ossia PMQ; quelle equazioni si traducono nelle seguenti
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Trigonometria Fig
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