p2 = r2 + q2 - 2qr cos. alfaq2 = r2 + p2 - 2pr cos. beta
r2 = p2 + q2 - 2pq x (-cos. () = p2 + q2 + 2pq cos. gamma
3° Ognuna delle tre dette forze è risultante delle altre due. In fatti (fig. 7.) prolungata la QM, e condotta la PQ' parallela ad MR, è evidente che MQ' è uguale alla q, e che la forza p è la risultante di MR e di MQ' = MQ. Come pure prolungata la PM, e condotta la QP' parallela ad MR, risulta la P'M uguale alla p; e si vede a colpo d'occhio che MQ è la risultante di MR e di MP' = MP.
4° Ciascuna delle tre forze è proporzionale al seno dell'angolo formato dalle altre due. Imperocchè in ogni triangolo i lati stanno fra loro, come i seni degli angoli opposti. Ora (1°) le componenti e la risultante sono rappresentate dai tre lati di un triangolo. Dunque le tre forze stanno fra loro, come i seni degli angoli opposti alle tre rette, che le rappresentano. Ma ognuno di questi angoli opposti o è formato dalle altre due forze, o à un seno uguale a quello dell'angolo formato da queste. Mi spiego meglio. Nel triangolo MPR (fig. 6.) certo MP : PR : MR :: sen. MRP : sen. PMR : sen. MPR.
Ora facciamo MP = p; PR = MQ = q; MR = r; e di più MRP = RMQ = alfa; PMR = beta; MPR = 180-gamma, e però sen. MPR = sen. gamma; ed avremop : q : r :: sen. alfa : sen. beta : sen. gamma
Ma alfa è l'angolo (3°) formato da q e da r, beta è quello formato da p e da r, gamma è il compreso fra p e q. Dunque ecc.
*5° Ove ne sia dato il valore di due forze concorrenti in un punto, e dell'angolo fra loro compreso, è facile ritrovare il valore degli angoli formati da esse medesime colla loro risultante.
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Ciascuna Ove
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