II. POSTULATO. Se due forze uguali e direttamente opposte sieno applicate, una ad un estremo, e l'altra all'altro estremo di una medesima verga rigida giacente nella lor comune direzione, esse si faranno vicendevolmente equilibrio.
III. COROLLARII. 1° Dunque ad ottener l'equilibrio in un sistema rigido animato da una forza sola, non c'è bisogno di applicare la seconda forza uguale e contraria precisamente nel punto, a cui è applicata la prima; ma può applicarsi in un altro punto qualunque, il quale per altro sia nel prolungamento della direzione della prima.
2° Lo stesso dicasi nel caso di un sistema rigido sollecitato da più forze. Nel quale l'equilibrio si otterrà, purchè la forza, uguale ed opposta alla risultante di tutte, venga applicata ad un punto a piacere preso nella direzione di questa.
3° Una forza può, senza che se ne alteri l'effetto, traslocarsi ed applicarsi a qualunque dei punti del sistema rigido esistenti nella direzione sua. In fatti sia applicata in A (fig. 13.) la forza AP; e, preso nella sua direzione un punto qualunque M invariabilmente congiunto con A, vi si applichino due forze Mp, Mq contrarie direttamente fra loro ed uguali ad AP. Ciò non altera punto l'effetto della AP: perchè le due Mp ed Mq per sè sole producono l'equilibrio. Ma Mq elide completamente la AP: come quella che non solo le è uguale e direttamente opposta, ma produce eziandio lo stesso effetto (2°), che produrrebbe se fosse applicata al punto A. Per la qual cosa resta efficace la sola Mp. Questa dunque potrà sostituirsi alla AP, senza che ne sia menomamente alterato l'effetto.
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