4a Se il fulcro (F) sta fra il punto di applicazione (A) della potenza, e quello (B) della resistenza, la leva vien detta di primo genere, oppure interfissa.
5a Si dice di secondo genere, ed anche interresistente (fig. 60.) se il punto (B) d'applicazione della resistenza rimane fra il fulcro (F), e il punto (A) d'applicazione della potenza.
6a È chiamata leva di terzo genere, o interpotente, quella (fig. 61.) in cui la potenza è applicata in un punto (A) frapposto al fulcro (F) ed al punto (B) d'applicazione della resistenza.
7a Si appellano bracci di leva, (fig. 59, 60, 61) le parti della leva (AF, BF) comprese fra il fulcro (F) e i punti d'applicazione (A, B) delle forze. Ma più propriamente e teoricamente bracci di leva significano (fig. 62.) le perpendicolari (FM, FN) condotte dal fulcro alle direzioni (AP, BR) delle forze.
8a Braccio della potenza è la perpendicolare (FM), che dal fulcro va alla direzione della potenza: quella poi (FN), che dal fulcro stesso va alla direzione della resistenza, è il braccio della resistenza.
9a Il prodotto di ciascuna forza (p o r) pel proprio braccio di leva (cioè p × FM, oppure r × FN), è stato denominato momento statico.
10a Riceve il nome di momento meccanico il prodotto (p × AM, r × BN), che si ottiene (fig. 63.) moltiplicando ciascuna forza (p, e r) per l'archetto (AM, o BN) percorso dal suo punto d'applicazione nel primo istante di turbato equilibrio.
II. PROPOSIZIONI. 1a In una leva non può aversi equilibrio, se non nel caso che i momenti sieno uguali.
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Braccio Riceve
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