A tale scopo, il vertice del conio dev'essere intromesso in una fessura, fatta fra le due parti del corpo. Serve il cuneo anche per sollevare dei pesi, o per comprimere due corpi, ossia serrarne uno su di un altro.
2° Gli esperimenti non sono concordi intorno alla condizione dell'equilibrio da ottenersi per mezzo di un cuneo; e la teoria stessa esprime tal condizione con valori diversi, secondo il vario aspetto, sotto cui si riguarda questa macchina. Noi la riferiremo al piano inclinato: e supporremo, che la potenza operi nel senso dell'altezza del cuneo: ed è però, che potremo stabilire la seguente condizione di equilibrio.
III PROPOSIZIONE. Nel cuneo la potenza è in equilibrio colla resistenza, quando quella stia a questa, come la testa del cuneo sta alla somma dei lati.
Dimostrazione. Consideriamo la sezione ABC (fig. 79.) di un cuneo isoscele, cui preme o colpisce la potenza per fargli strada fra il solido, e così per mezzo di esso vincere la resistenza che oppone la coesione, e spartire in due il solido medesimo. Ebbene: dai punti M ed N, nei quali i lati del cuneo toccano le parti della fenditura si conducano due rette MN, ed NP perpendicolari ai lati medesimi. Queste rappresenteranno le direzioni delle due resistenze opposte dal corpo alla potenza: perchè, ove le resistenze non fossero perpendicolari ai lati, ciascuna di esse potrebbe sempre decomporsi in due, una delle quali fosse parallela ad un lato (e questa resterebbe inefficace), e l'altra fosse perpendicolare al lato medesimo; e questa sarebbe appunto quella che consideriamo.
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