2° Dunque, se il cuneo sarà equilatero, l'equilibrio suppone la potenza metà della resistenza. Dacchè allora potremo dire p : r :: AB : 2AB :: 1 : 2.
3° Dunque quanto il cuneo è più acuto, tanto è ancora più efficace. Perciocchè quanto è più acuto il cuneo, tanto è più ristretto il suo dorso. Ma con una data resistenza si equilibra una potenza tanto più piccola, quanto il dorso è più ristretto in confronto alla somma dei lati. Dunque ecc.
22. Vite.
I. DEFINIZIONI. 1° Supponiamo che sulla superficie di un cilindro retto corra una linea, la quale faccia un angolo costante con tutte le rette, che possono imaginarsi tracciate sulla superficie medesima parallelamente all'asse del cilindro. La curva, segnata da quella linea sulla superficie del cilindro, chiamasi elica.
2° Ognuna delle rivoluzioni dell'elica, ossia quella porzione di essa che principia e termina sulla stessa retta, condotta imaginariamente sulla superficie del cilindro, viene denominata una spira.
3° Chiamasi maschio o mastio, e talora anche vite senz'altro, un cilindro solido, intorno a cui s'avvolge ad elica un filo inflessibile, tenace, ed uniforme.
4° Il filo inflessibile e tenace, che è ravvolto ad elica sopra il mastio, si denomina pane ed anche verme della vite.
5° La distanza od intervallo fra spira e spira dell'elica, o fra il principio e il fine di una medesima spira, si domanda passo della vite.
6° Riceve il nome di madrevite una chiocciola scanalata nell'interno in guisa, che i suoi incavi rispondano esattamente al verme della vite.
| |
Supponiamo Chiamasi Riceve
|