3° Quando trattando delle resistenze addizionali si parla di rigidità delle funi, non s'intende la loro inflessibilità, ma la non perfetta flessibilità.
4° Attrito è l'impedimento, che nasce dalla poca levigatezza dei corpi, i quali strisciano o girano uno sull'altro; come avviene quando la resistenza si fa salire su per un piano inclinato, e quando i perni delle carrucole s'avvolgono dentro i fori della staffa, e via dicendo. Quest'ostacolo si chiama così; perchè nasce dall'incastrarsi, che fanno le une dentro le altre le asprezze o le punte (le quali non mancano mai del tutto sulla superficie dei corpi) onde queste tendono a spezzarsi mutuamente.
5° Si dice attrito di prima specie, o radente, quello di un corpo, che senza volgersi striscia su di un piano.
6° Si chiama volvente o di seconda specie l'attrito di un cilindro, o di una sfera che ruzzola sopra un piano.
7° Vien detto attrito composto, o di terza specie, quello che nasce dal volgersi di una girella dentro un cerchio, o del mozzo di una ruota intorno alla sala.
II. SCOLII. 1° Il moto comunicato alle molecule del mezzo, sia dalla potenza, sia dalla resistenza, sia dalle parti stesse della macchina, produce per reazione un'uguale perdita di quantità di moto in tutto il sistema. E però il fluido, in cui dee agire il sistema o qualche sua parte, si oppone a tutti i movimenti, e favorisce l'equilibrio. Si capisce poi assai agevolmente, che la perdita di movimento dev'esser maggiore nei fluidi più densi e più pesanti, che nei più leggieri; e che, trattandosi di fluidi compressibili, essa deve aumentare colla velocità del moto.
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Attrito Vien
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