Similmente, poichè il corpo impellente non è un punto solo, ma molti; la reazione, che si fa su di lui dal corpo urtato, deve valutarsi non dalla sola velocità, ma dalla quantità di moto acquistata dall'urtante. Ma questa, essendo data in senso inverso a quella, di cui era dotato l'urtante, si risolve in una vera perdita di quantità di moto: e però la reazione è uguale alla quantità di moto perduta dall'impellente. Ma come avevamo già detto, la reazione è uguale all'azione. Dunque la quantità di moto acquistata dal corpo urtato è precisamente uguale alla quantità di moto perduta dall'urtante. Il che significa che in somma nell'urto nulla si annichila intorno alla quantità di moto: o, in altri termini, che la somma delle quantità di moto posteriori all'urto sarà perfettamente uguale alla somma delle quantità di moto anteriori all'urto(17.)
25. Problemi sull'urto dei corpi anelastici.
A facilitare la soluzione dei problemi relativi all'urto dei corpi anelastici, è utile tradurre in forma algebrica la tesi.
I. SCOLIO. Si rappresenti con m la massa del corpo urtante, e con m' quella dell'urtato; v indichi la velocità che quello avea avanti l'urto, e v' la velocità di questo parimente anteriore all'urto; e con w s'esprima la velocità comune. Poichè m' nell'urto acquista o guadagna una velocità che non area prima; si principia dal demandare quanto sia questo guadagno. Evidentemente la velocità che il corpo urtato avea prima dell'urto, ossia v', non deve computarsi come guadagno: nè anche è tutto guadagno la velocità w, che à dopo l'urto.
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