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      Le leggi stabilite or ora per una forza astratta costante e continua s'applicano a capello alla gravità. Prima di venire a queste applicazioni, è utile studiare il modo di operare di questa forza. Già nella Parte sperimentale (19) abbiamo provato che tutti corpi, i quali ci si offrono sotto qualcuno dei tre stati o di solidità, o di liquidità, o di vaporosità, sono gravi; che la cagione della loro gravità è un'attrazione, cui esercitano fra di loro le molecule dei corpi ponderabili; che l'attrazione stessa opera del pari su tutti i corpi; che il suo effetto deve aumentare come il prodotto delle masse, attratta ed attraente; e che finalmente la sua efficacia deve variare in ragione inversa del quadrato delle distanze. Non sarà certamente un fuor d'opera ritornar qui brevemente su quest'ultimo punto.
     
      I. PROPOSIZIONI. 1° Una molecula resta attratta ugualmente tanto dalle singole particelle di una sfera omogenea, come dalla sola particella centrale, la quale eserciti da sè una forza uguale alla somma delle attrazioni delle singole.
      Dimostrazione. Qui non si cerca se l'effetto della attrazione esercitata dalle particelle di un corpo attraente riesca, per quanto s'attiene all'energia, identico a quello che s'avrebbe, ove nessuna delle particelle di quel corpo attraesse, ma la sola particella centrale esercitasse una forza uguale alla somma di tutte le energie delle singole. Il che è certissimo, quando il corpo attratto ritrovasi a tale distanza da potersi considerare come parallele tutte le direzioni delle attrazioni, cui soffre.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329