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      Dunque la detta fittezza dei raggi attraenti, e per conseguenza l'efficacia dell'attrazione terrestre varierà nella ragione inversa dei quadrati delle distanze.
     
      II. COROLLARIO. Dunque la direzione della caduta dei corpi, solo nell'ipotesi che la Terra fosse perfettamente sferica, dovrebbe coincidere colla prolungazione dei raggi terrestri: ma essendo essa invece una sferoide, quella direzione sarà nella prolungazione del raggio di curvatura o del circolo osculatore.
     
      III. SCOLII. 1° Le leggi della caduta verticale dei gravi nel vuoto restano tutte determinate dal solo riflettere, che la gravità è una forza costante e continua. Ma possono anche determinarsi, pressappoco almeno, per esperienza; e veduto che combaciano con quelle stabilite dalla teoria per le forze costanti e continue, dedurne che appunto tale è la gravità. Le difficoltà, che s'incontrano in tal genere di esperienze, sono principalmente tre: rendere il più che si possa insensibile la resistenza dell'aria; eliminare per quanto è possibile gli attriti; attenuare la velocità del corpo cadente, affinchè si possano valutare gli spazii da esso percorsi, anche quando discende da piccole altezze.
      2° A tale intendimento Galileo ricorse al piano inclinato. Si prendano due lunghe ed alte liste di ferro, e si fermino sopra un piano parallelamente fra loro a guisa di due pareti o di due rotaie, prima alquanto inclinate all'orizzonte, e poi esattamente orizzontali. Inoltre si posi su di esse il perno metallico di una ruota o disco di piombo, il cui raggio sia minore dell'altezza delle dette due liste, affnchè il disco possa girarvi dentro liberamente.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





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