Al contrario, se il pendolo oscilla (e prende la posizione indicata dalla linea nP punteggiata), il dente che batteva contro la paletta sfugge, e la ruota gira; ma di un sol mezzo dente: perchè allora lo scappamento (n'm') s'inclina in senso contrario (prende cioè la posizione mn), e l'altra paletta (n) viene alla sua volta ad arrestare il dente. Dopo, alla oscillazione seconda, questo dente passa, e la prima paletta (m') arresta il dente che viene appresso a quello cui essa fermò poco stante e così di sèguito. Quindi è che a ciascuna oscillazione del pendolo, la ruota d'affronto s'inoltra di un dente. Per la qual cosa siccome le oscillazioni (come vedremo) sono isocrone, la ruota di affronto, ed il meccanismo d'orologeria (che sono connessi insieme) camminano e s'arrestano ad intervalli uguali, e però indicano parti uguali di tempo.
4° Ciò premesso, veniamo alla descrizione della macchina. Essa è composta di una colonna di legno (fig. 88.) alta circa due metri e mezzo; la quale porta sopra di sè, dentro una custodia (T) di cristallo, un tribometro (23. II. 5°), e davanti sostiene un quadrante (Q), il cui indice è fissato all'asse della ruota d'affronto, mossa dall'orologeria e regolata dal pendolo (P) or ora descritto. Parallelamente alla colonna trovasi un'asta contrassegnata con una scala (SO) divisa in centimetri, lungo la quale possono scorrere, e fissarsi con viti a qualsivoglia altezza due pezzi corsoi (A e B); uno dei quali (A) porta un anello orizzontale, e l'altro (B) sostiene un disco parimente orizzontale.
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