All'asse poi della ruota d'affronto, e precisamente dietro al quadrante, è annesso un eccentrico (E), il quale gira coll'indice (fissato all'asse medesimo), ed al quale s'appoggia una leva (DG oppure QDi.) Questa è destinata a sostenere un piattino (i) in posizione orizzontale, finchè l'estremo inferiore della leva poggia su quei punti del contorno dell'eccentrico, i quali distano più degli altri dall'asse di questo medesimo: ma appena vengono sotto di essa leva i punti dell'eccentrico più vicini all'asse, il capo superiore della leva medesima si stacca, e lascia cadere il detto piattino (i.) Finalmente riposa a cavalcioni sulla scanalatura della ruota (T) del tribometro un filo sottilissimo e leggerissimo di seta, il quale termina in due masse (M, M'),del medesimo peso: una (M) delle quali riposa sul piattino (i) sostenuto dalla leva (QDi) ed in procinto di cadere (come in figura), appena sia lasciato libero dalla leva medesima, appena cioè il pendolo principia ad oscillare.
5° È chiaro che le masse (M, M'), bilanciandosi a vicenda, restano in equilibrio, qualunque sia l'altezza a cui sieno recate; e che però anche quando una (M) di esse rimane abbandonata dal piattino (i) che cade, nulla si muoverà. Ma ove sopra una (M) di dette masse (fig. 89.) si posi un appendice (m) poco pesante, quella massa discenderà e l'altra (M') salirà. Tal movimento per altro dovrà, essere assai lento: perchè la gravità o il peso della sola appendice (m) deve comunicare il moto a tutte e tre le masse (M, M', m.)
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