Dappoichè può concepirsi un triangolo OVP, il quale avendo per base il diametro OP sarà rettangolo in V. Ma la perpendicolare abbassata dal vertice dell'angolo retto sull'ipotenusa è media proporzionale fra i segmenti di questa. Dunque ON : VN :: VN : NP. E chiamando alfa l'angolo VDO, questa proporzione si tradurrà in senov alfa : sen. alfa :: sen. alfa : NP. Quindi se sen. alfa è infinitesimo verso NP, anche senov alfa sarà un infinitesimo di sen. alfa. Ma sen. alfa è infinitesimo di prim'ordine, sarà dunque infinitesima di second'ordine la quantità alfa senov alfa. E poi, dalla proposizione stessa risulta senov.alfa=sen2.alfa/NP. Ora siccome sen. (= 1/INFINITO; così sen2. alfa=(1/INFINITO)2. E però senov.alfa= (1/INFINITO)2.
34. Pendolo.
I. DEFINIZIONI. 1° Si denomina pendolo un grave sospeso e mobile intorno ad un asse orizzontale.
2° Un punto pesante, che s'imagina sostenuto da un filo inestensibile, senza peso, e mobile intorno a un punto fisso, costituisce ciò che chiamasi pendolo semplice, o ideale.
3° È detto invece pendolo composto quello, il cui filo è dotato di peso; oppure non lo è, ma sostiene a diverse altezze più d'un punto pesante.
4° Il punto fisso viene denominato centro di sospensione.
5° Il moto che concepisce il pendolo al di qua e al di là della verticale, quando sia ritolto dalla sua posizione d'equilibrio, si contraddistingue coll'epiteto di oscillatorio.
6° È chiamata oscillazione quella parte del moto del pendolo, la quale è compiuta dal momento, in cui esso principia a discendere, fino a quello, nel quale finisce di salire.
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