Ma è necessario che passi un certo tempo prima che si accumulino, per così dire, tanti attraimenti che bastino a sollevare l'acqua, la quale viene successivamente esibita alla Luna, per la rotazione diurna; e perciò il massimo flusso accade dopo la culminazione, ed il massimo riflusso succede quando la Luna è già salita un poco sopra o discesa sotto l'orizzonte. E qui si noti che tal ritardo può essere ancora modificato dalle condizioni locali. Ma anche il Sole, sebbene tanto più lontano, per la sua grande massa produce una qualche marèa, sebbene meno sensibile; ed ora rinforza, ora indebolisce l'effetto prodotto dalla Luna. Per la qual cosa le marée riescono più sensibili non solo quando la Luna è perigea, ma anche quando è nelle sizigie; e sono invece più deboli quando la Luna è ipogea, e in quadratura.
40.Tendenza al parallelismo degli assi di rotazione.
La precessione degli equinozii può essere spiegata anche dalla tendenza, che ànno di porsi paralleli fra loro gli assi di rotazione. Anzi la tendenza medesima somministra un altro mezzo termine per dimostrare il moto diurno della Terra.
I. SCOLII. 1° È convenzione ricevuta che la retta, intorno alla quale un corpo gira uniformemente, cioè l'asse di rotazione, venga rappresentato da una linea; la cui giacitura corrisponda alla direzione dell'asse medesimo, e la cui lunghezza sia proporzionale alla velocità di rotazione.
2° Un'altra convenzione si è che la direzione della detta retta indichi il senso della rotazione; il che si ottiene col condurla verso quella parte, ove un occhio (che per avventura colà si ritrovasse) vedrebbe la rotazione effettuarsi destrorso, cioè nel senso, in cui si avanzano gli indici di un orologio, o s'introducono le viti nelle madreviti.
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