Il corollario è confermato dal fatto. Sia tt' (fig. 125.) lo stesso toro in bronzo (rappresentato a parte in T come è veduto di taglio), il cui perno giri intorno a due punte annesse ad un anello CC'. Questo anello porta due coltelli CC' saldati alle estremità di un diametro normale al perno del toro, per mezzo dei quali esso riposa su due cuscinetti di un secondo anello dd', sospeso ad un filo non torto FF', ed appoggiato leggermente con una punta o sopra un piano sottoposto. Ogni cosa è qui disposta in guisa, che il centro di gravità di tutto il sistema giaccia sull'asse del toro, e sulla verticale passante per la punta o inferiore. Questo strumento, che consiste essenzialmente in un toro, il cui asse è mobile in tutti i sensi, chiamasi giroscopio. Or bene: spingendo orizzontalmente con un dito la parte sinistra d dell'anello esterno, ossia tentando d'imprimergli una rotazione, il cui asse giaccia verticale, e sia diretto verso l'alto, l'anello interno tat' si piega. Se questo invece di terminare in due coltelli, porti due punte infilate nell'anello esterno, il perno tt' del toro si collocherà in posizione verticale. Da indi in poi l'anello esterno dd' cederà all'impulso, e girerà intorno alla verticale.
2° Dunque se ad una massa, che ruota intorno ad un perno orizzontale, imprimesi una pressione, la quale tenda a farla girare verso il basso intorno ad un altro asse orizzontale; il detto perno si piegherà, si porrà nella direzione dell'altro asse, e dopo ciò la massa principierà a girare in quel piano verticale, in cui è spinta dalla forza continua.
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