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      V. ALTRI SCOLII. 1° In quest'ultimo caso e nell'antecedente il corpo prima di porsi in equilibrio non solo girerà intorno a se stesso, finchè il centro di spinta giaccia nella linea di direzione; ma anche finchè il centro di gravità rimanga sotto al metacentro. E questa condizione è indispensabile per la stabilità (13. I. 1°) dell'equilibrio. Dappoichè ogni volta che (fig. 131.) il corpo (ADB) sia mosso, e così il centro (C') di spinta esca dalla linea di direzione, se il metacentro (M) starà più alto del centro di gravità (G), la tendenza di questo a discendere e la spinta stessa del liquido rivolgeranno il galleggiante in direzione contraria all'inclinazione da lui presa. Quando in vece (fig. 132.) il centro di gravità (G) stesse sopra al metacentro (M), l'equilibrio sarebbe instabile (13. I. 2°): perchè ad ogni urto, che ritogliesse il galleggiante dalla sua posizione d'equilibrio, le due dette forze tenderebbero a farlo inclinare di più, ed a rovesciarlo. Ove poi il centro di gravità coincidesse col metacentro, vi sarebbe equilibrio; ma le due forze non tenderebbero, come nel primo caso, a rendere verticale l'asse primitivo (CG.)
      2° Per mezzo di un piccolo apparecchio, che dai Francesi è chiamato ludione, e da noi diavolo di Cartesio, soglionsi riprodurre i fenomeni del galleggiamento e della sommersione. Esso consiste in un cilindro di vetro (fig. 133.) munito di stantuffo e contenente dell'acqua, nella quale si fa galleggiare uno smalto sotto forma di piccolo demonio, che à in basso un sottil foro (a), e dentro contiene aria e tanto di acqua da pesare poco meno di un egual volume, di questessa.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329

   





Francesi Cartesio