Perciò d : d' :: 10 : 13.
Ma d=5/8av. Dunque 5/8av : d' :: 10 : 13; per conseguenza d'=5/8av.13/10=1/8.13/2av=13/16av.
Così d : d':: 10 : 16; proporzione che differisce dalla superiore pel solo 16 sostituito al 13. Onde in fine d''=16/16av=av.
3° Inoltre, aggiungendo all'orifizio un tubo conico divergente, la portata può divenire maggiore della teorica. E ciò perchè la fistola accresce la sezione della vena in proporzione maggiore di quella, onde viene diminuita la velocità.
4° Sulle sopraddette leggi sono basati i metodi per la misura e distribuzione delle acque. L'unità di misura è convenzionale e varia pei diversi paesi. Essa à per elementi la luce, il battente, e la fistola(28.)
5° Ove poi si tratti della portata d'un fiume, conviene prima determinare la sezione della corrente, e valutarne la velocità. A quest'ultimo scopo servono gl'istrumenti idrometrici. Il più semplice è un galleggiante; ma esso non misura che la velocità superficiale del fiume nel filone. È stato quindi proposto il così detto tubo di Pitot. Il quale tubo non è altro che un cannello di vetro aperto da ambidue le parti, e ripiegato in basso ad angolo retto. S'immerge nel fiume a varie profondità; ma in ognuna prima si rivolge la bocca inferiore incontro alla corrente o verso la sorgente, e poi alla parte opposta, cioè alla foce. Nella prima sperienza l'acqua sempre sale nel tubo più del livello del fiume, e nella seconda resta alquanto sotto il livello medesimo: dalla differenza dei due livelli interni s'arguisce la velocità dei fiume alla profondità della bocca inferiore del tubo.
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Ove Pitot
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