Soffiando nel tubo (TC), oppure mettendone in comunicazione l'estremità (T) con un serbatoio qualunque di gasse, il disco superiore (M) si solleva, e nasce un efflusso fra i due dischi. Ma subito dopo il disco medesimo (M) concepisce un movimento d'oscillazione; e se tentasi di staccarlo si esperimenta una così sensibile resistenza, che esso pare aderente al piano sottoposto. Si spiega coll'avvertire che l'aria compressa, passando dal tubo angusto all'intervallo frapposto ai due dischi, si dilata, mantiene la velocità di efflusso, e per conseguenza non riempie quell'intervallo con una densità uguale a quella dell'atmosfera. Per la prevalenza quindi della pressione esterna sull'interna, il dischetto superiore è spinto sull'inferiore, e vi aderisce.
2° Dal fenomeno del disco oscillante si raccoglie quanto sarebbe dannoso dare alle valvule di sicurezza un'estensione molto maggiore di quella delle aperture, contro le quali esse valvule debbono essere applicate.
3° A spingere fuori con una pressione costante, e distribuire i gassi servono i gassometri. Intorno ai quali ci contenteremo di quanto ne abbiamo detto nella Sezione Prima della Parte Sperimentale (62. IV. 5° e pag 294.)
4° Quest'ultima avvertenza ci suggerisce come le leggi or ora stabilite anno esse pure la loro grande utilità, comechè non tanto apparente. E chi potrebbe dubitarne? Tutto in Natura è fatto con peso, numero, e misura; e tutto à la sua provvida destinazione. Le graziose forme delle piante, l'olezzo de' fiori, la soavità de' frutti, l'amenità delle colline, la fertilità delle praterie, i servigii che ci prestano gli animali, il nudrimento che riceviamo dalle mandre, le ricchezze che estragghiamo dalle miniere, i pesci che ci esibiscono i mari, la saggia ripartizione della luce e del calore cui dobbiamo alle stelle ed ai pianeti, i vantaggi che riceviamo dai muschi, dalle conchiglie, dai filugelli; ogni cosa ci persuade che nulla vi à nel creato, che non contribuisca alla perfezione del tutto.
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Sezione Prima Parte Sperimentale Natura
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