Il che significa che meglio accordano fra loro quei due suoni, i quali vengono prodotti da numeri di vibrazioni aventi fra loro i rapporti più semplici.
2° Ricercando parimenti i più semplici rapporti fra i numeri delle vibrazioni di tre suoni, si vede facilmente che essi ritrovansi fra i tre suoni 1, 3/2, 5/4, ossia 4, 5, 6; che sono la prima, la terza maggiore, e la quinta. E qui pure si verifica la legge medesima: perchè questi tre suoni producono un accordo perfetto; che suol completarsi coll'unirvi l'ottava. Sono anche semplici a bastanza i rapporti fra i suoni 1, 6/5, 3/2, 2, ossia. 10, 12, 15, 20, che è quanto dire prima, terza minore, quinta, e ottava. Questo ancora è un accordo gradito.
3° Volendo fare che un pezzo di musica sia eseguito ad un'altezza diversa da quella, in cui trovansi i suoni della scala, che ànno ricevuto i nomi monosillabi do, re,..., bisogna considerare come suono fondamentale un suono diverso dal do. Ma allora affinchè i suoni succedansi nell'ordine dovuto, è necessario modificare alcuni intervalli, cioè o sollevare al diesis qualche suono, o abbassarlo al bemolle.
4° Un suono diesato non è uguale al seguente bemollizzato. Così il re diesis, cioè 9/8 25/24 = 75/64, ed il mi bemolle, ossia 5/4, 24/25 = 6/5 ànno fra loro il rapporto 128/123, che è differente dall'unità. Ora gli strumenti a suono continuo, come i violini, possono esprimere tanto i diesis che i bemolli: ma in quelli a suoni fissi come il gravicembalo, quando non si vogliano interporre due suoni o due tasti nell'intervallo di un tuono, il suono stessa dovrà esprimerli ambidue.
| |
Ricercando Volendo
|