Come può vedersi col porre a cavalcioni alla corda dei pezzetti di carta. Accade l'analogo se (fig. 162.) il ponticello (B) mobile si pone ad un quarto, e via discorrendo. Ond'è che talvolta una corda sola acconciamente scossa dà insieme varii suoni, i quali stanno fra loro nei rapporti più semplici 1, 2, 3, 4, 5. Si tocchi difatti una corda lievemente col dito in un punto, che la divida in parti aliquote, e si strisci coll'arco l'uno o l'altro dei due tratti, non però in quei punti, che rimangono fra due delle medesime divisioni, nascerà quel suono, che avrebbesi ove una divisione della corda vibrasse da sè. Il che indica che la parte maggiore della corda si divide in parti uguali alla minore, e vibranti parzialmente. Anzi una corda, che sia abbastanza lunga, può dare ad un tempo il suono fondamentale, l'ottava, la quinta acuta, la seconda ottava, e la terza che viene dopo, cioè i suoni così detti armonici. Conviene dunque dire che la corda da sè stessa si divide e suddivide in parti aliquote, che aggiungono le loro parziali vibrazioni a quelle della corda intera, e delle parti maggiori. E questa è condizione indispensabile per la produzione de' suoni: dacchè se una corda viene strisciata precisamente nel mezzo, e perciò è impedita la produzione dell'ottava acuta, essa non dà suono veruno. Come parimenti non si ottiene alcun suono, quando la corda viene strisciata nel medesimo tempo da entrambe le parti in un medesimo verso; ma ove muovansi i due archi in sensi contrarli, se ne à subito un suono sensibile.
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