Il fenomeno della sirena dimostra che gli aeriformi possono essere sorgenti di suono. Dacché quando l'aria è limitata e separata dall'atmosfera per mezzo di pareti solide, ed è costretta ad uscire con forza da qualche angusto meato, deve alla maniera de' solidi concepire delle vere vibrazioni.
I. DEFINIZIONI. 1a Si chiamano strumenti a fiato, o canne sonore i tubi (fig. 171, 172) capaci di produrre de' suoni per le vibrazioni dell'aria.
2a La stretta apertura (BO), per cui l'aria si getta fuori della canna, dicesi bocca.
3a Il canale (I), per cui l'aria s'avvia alla bocca, vien detto luce.
4a I due orli della bocca chiamansi labbra; superiore quello (B) fatto a lama, contro cui l'aria va a frangersi, ed inferiore l'altro (O.)
5a È chiamata linguetta una lamina elastica e flessibile, che in certe canne viene sostituita ad uno dei due labbri.
6a Le canne diconsi chiuse, o aperte, secondo che è chiusa o aperta l'estremità opposta a quella, in cui ritrovasi la luce.
7a Gli strumenti a fiato vengono denominati a piva, e in lingua forastiera ad ancia, se ànno la linguetta oscillante, se no son detti a bocca.
II. LEGGI. 1a Le canne disuguali o chiuse o aperte dànno suoni rispondenti a numeri di vibrazioni, che sono in ragione inversa delle loro lunghezze.
2a Nelle canne l'aria vibra longitudinalmente, e forma nodi e ventri, stabilendo sempre un nodo al fondo chiuso, ed un ventre alla bocca. L'esistenza de' nodi si prova coll'introduzione di uno stantuffo: dacchè il suono non è alterato, quando lo stantuffo sta nella superficie nodale.
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