E perciò nel primo caso il suono è 1, nel secondo è 2, 3 nel terzo, ecc(33.)
III. SCOLII. 1° Le leggi ora stabilite dal nome dell'inventore sono chiamate leggi di Bernouilli; ma esse non si verificano esattamente nel fatto. A quest'uopo converrebbe che le canne fossero di sezione infinitesima, e che l'aria fosse determinata a vibrare non già in un fianco solo, ma su tutto il contorno della canna. Il fatto è che le canne di qualunque specie danno suoni più gravi di quelli voluti dalla teoria. Le sperienze possono farsi adattando le canne sul somiere del mantice, che serve per l'esperienza della sirena.
2° Comunemente il labbro, contro cui urta l'aria, è tagliente; ma nel flauto trasversale, nel piffero, e simili strumenti non vi à che un'apertura circolare. Ciò non ostante anche in questi per la disposizione delle labbra del suonatore, l'aria viene a frangersi contro gli orli della bocca dello strumento, ed è obbligata ad uscire a tratti. Imperocchè l'aria, per l'urto, che soffre sul labbro o sull'orlo della bocca, uscendo resta compressa fino al punto che per l'elasticità, che ne consèguita, viene respinta e cessa d'uscire: ma la pressione prevale, e nuov'aria s'addensa ed urta sul medesimo labbro; e via discorrendo.
3° Negli strumenti a piva l'aria spinge la linguetta, l'incurva, e s'apre così un passaggio, ma poi la linguetta per elasticità ritorna al posto suo; ed interclude il passo all'aria: dopo nuov'aria si addensa, ed acquista la forza capace di riaprire la linguetta, esce, diminuisce la sua forza, e la linguetta si chiude: nasce quindi una serie d'oscillazioni.
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Bernouilli Comunemente
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