Negli organi s'imitano le trombe, il corno, la cennamella o oboè, e la voce umana con canne a linguetta dotate di cornette armoniche di forme speciali. Nel trombone, nel corno, e simili quell'allargamento a imbuto ricurvo, detto padiglione, in cui terminano, dà ai suoni una maggior forza ed un carattere speciale.
6° Quando l'aria è lanciata in una direzione trasversale alla lunghezza della canna, come nel flauto traverso, entra in vibrazione la canna stessa, ed i suoni riescono più graditi.
7° Gli stromenti a fiato, esclusi quelli a bocca, il flauto e simili, possono dividersi in istrumenti a piva propriamente detta, come la chiarinetta, e la cennamella, ed in istrumenti a bocchino come il corno, il trombone, l'officleide, ed il nuovo elicon, entro la cui voluta s'intromette il torso del suonatore. Negli strumenti a bocchino le labbra dell'artista, e con esse l'aria vibrano più o meno velocemente, secondo che vengono più o meno strette e tese in un imbuto vuoto, o in un emisfero terminato da un tubo che s'adatta al capo dello strumento. Gli antichi corni, e le trombe a squillo dànno così i suoni armonici delle canne aperte, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8,... Ma per modificare quei suoni che non trovansi nella scala, o nel modo, in cui si deve suonare, e per ottenere i suoni intermedii, nel corno si chiude colla mano più o meno l'apertura del padiglione, e come nella tromba l'artista obbliga l'aria a vibrare come le sue labbra, cui acconciamente contrae e mette in un fremito atto a produrre il suono voluto.
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