Or bene: il suono 1/12 non è che 4/3:24, ossia fa-4. Parimente do e fa dànno 1/3, cioè fa-2.
4° La risuonanza è più sensibile per l'azione di un corpo disposto a dare un suono unisono a quello, che viene rinforzato: come pure le camere vuote dànno maggior risuonanza che le piene o le tappezzate di drappi flessibili e non elastici. D'altra parte se la risuonanza provenga dall'azione di corde elastiche, queste si veggono vibrare appena vibra il corpo sonoro. Tutto ciò coincide colla supposizione che la risuonanza non sia che un altro suono prodotto dai corpi elastici prossimi, in virtù delle vibrazioni impresse in essi dall'aria scossa dal corpo sonoro: in altri termini i fatti combaciano coll'ipotesi che la risuonanza sia una vera diffusione di suono: come appunto la diffusione di luce proviene dalla lucidità, che acquista ogni punto di una parete bianca col solo presentarle un corpo lucido. Onde manifestamente si pare come il rinforzo del suono, che ottiensi con una cassa di risuonanza, si debba alle vibrazioni concepite dall'aria contenutavi. Il che diviene anche più evidente per l'esperimento istituito da Savart. Con un arco da violino (fig. 182.) si fa vibrare un vaso emisferico (A) di rame; vicino al quale ritrovasi un cilindro cavo (B) di cartone, aperto nella sua estremità prossima al detto vaso, e chiuso nell'altra. Il suono del vaso riesce con ciò mirabilmente rafforzato. Ma poiché il cilindro è fissato sopra una colonna verticale, e girevole intorno al suo asse; così avviene che il suono perda o riacquisti la sua straordinaria intensità, a seconda che col girare di detta colonna o la base, o la bocca del cilindro viene rivolta verso il corpo sonoro.
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Savart
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