Come pure più ostacoli distanti quali 17, quali 34, quali 51 metri faranno sì che il suono dell'ultima sillaba ritorni dopo uno, due, e tre decimi di secondo dacchè fu pronunciata: e così l'eco riesce molteplice. Appunto come con due specchi ànnosi più visioni di un medesimo oggetto. Tutta la differenza sta in ciò, che per la moltiplicità della visione, i raggi lucidi debbono produrre due imagini in siti diversi della retina; quando per la moltiplicità dell'udienza, i raggi fonici debbono colpir l'orecchio in tempi diversi.
7° Anche il fenomeno delle camere parlanti si spiega assai bene ricorrendo alla riflessione. Infatti quel fenomeno può ripetersi a piacere per mezzo di due specchi ustorii: dacchè due individui possono conversare fra loro secretamente e a voce assai bassa, ancorchè ritrovinsi alla mutua distanza di alcuni metri; a condizione per altro che quegli, che parla, tenga la bocca al fuoco di uno dei due detti specchi, e colui che ascolta, tenga l'orecchio al fuoco dell'altro.
8° È analoga la spiegazione del corno acustico, e stetoscopio.
IV. COROLLARII. 1° Dunque il suono, incontrando uno o più ostacoli elastici, vien diffuso tutto intorno, come se quegli ostacoli stessi fossero altrettanti corpi sonori.
2° Dunque il suono su certi corpi elastici acconciamente disposti soffre la riflessione regolare, secondo le leggi di Catottrica.
3° Dunque la velocità del suono riflesso è uguale a quella del suono diretto. Altrimenti il suono riflesso da un ostacolo distante 51 metri non produrrebbe l'eco trisillaba.
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Catottrica
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