3° Allorchè le particelle luminose colpiscono la retina, producono lo stimolo, donde nasce la visione. Le più resistenti dànno la sensazione di rosso; eccitano invece la sensazione di violetto quelle, che fanno una resistenza minore.
4° Le molecole lucide e le ponderabili esercitano una mutua azione attrattiva o ripulsiva, che è sempre in funzione colla distanza, onde sono separate. Quando tal distanza è al di sotto di un certo limite assai prossimo fino al contatto, prevale l'attrazione; predomina invece la ripulsione al di là del limite stesso. La riflessione, che accade sulla superficie esterna, devesi alle forze ripulsive; ed alle attrattive la rifrazione e la riflessione interna.
5° La resistenza di tali forze non solo divaria per la natura dei ponderabili ma anche per la diversa specie di molecole luminose. Esse sono analoghe alle affinità chimiche, ed alle forze elettive: quindi la disuguale rifrangibilità dei raggi.
6° Il moto di ciascuna molecola lucida è regolato dalle ordinarie leggi della Dinamica. E però se ne può calcolare esattamente la traiettoria.
7° La distanza fra le molecule ponderabili è eccessivamente piccola, in confronto alla loro sfera d'attrazione e ripulsione verso la luce. Ciò non ostante le forze, che producono la riflessione e la rifrazione, sono affatto insensibili ad una distanza apprezzabile dalle particelle, che le esercitano.
8° Ogni particella luminosa, durante tutto il suo tragitto, si ritrova, in una serie di fasi periodiche, dette accessi di facile riflessione e di facile trasmissione.
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Allorchè Dinamica
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