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      Quindi le molecule luminose del raggio SI (fig. 201.) giunte alla distanza insensibile FG dal mezzo saranno attratte normalmente alla superficie AB, e comincieranno a deviare. Trapassata che abbiano tal superficie AB, l'attrazione comincia a diminuire, ed alla distanza HT termina affatto. Decomposta in due la velocità del raggio, la componente parallela rimane invariabile, e la normale va crescendo da FG fino ad AB; e così il raggio descrive una curva, di cui la prima tangente è la direzione primitiva. Questa curva arriva al limite interiore HT, dove la forza cessa di essere varia; ed allora ripiglia la direzione rettilinea KL secondo l'ultima tangente della curva descritta. Tal curva è piccolissima e però a noi sembra che il raggio si spezzi in un punto. In questo modo i newtoniani calcolano tal curva, la velocità e la deviazione del raggio rifratto, e provano che l'indice di rifrazione è indipendente dall'angolo d'incidenza, e non esprime che il rapporto della velocità delle molecule luminose avanti e dopo l'immersione nel mezzo.
      7° Il raggio rifratto dopo aver preso la via retta, nell'avvicinarsi alla seconda superficie CD, giunto alla sfera di attività OL della forza attrattiva principia a deviare, e cessa al limite esteriore RM della forza medesima. E siccome le forze in ambedue le superficie ànno l'intensità medesima, e la stessa sfera di attività, la curva d'immersione IK sarà uguale a quella d'emersione LM. Solamente questa offrirà la convessità, e quella la concavità alla superficie AB, perchè il raggio viene ritardato nella prima, ed accelerato nella seconda.


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Elementi di Fisica Universale
Parte Terza
di Francesco Regnani
Stamperia delle incisioni zilografiche Roma
1863 pagine 329